COVID 19
Definizione
Malattia provocata dal nuovo Coronavirus denominato Sars Cov 2 in grado di trasmettersi facilmente soprattutto per via respiratoria tramite le "goccioline" (droplets) emesse parlando, starnutendo, tossendo
Manifestazioni della malattia
Possono andare da forme pressoché asintomatiche, a forme con sintomi simil-influenzali (febbre, rinite, dolori muscolari, tosse...) fino a polmoniti con insufficienza respiratoria più o meno grave.
Non rare anche le forme gastrointestinali con dolori addominali, nausea, diarrea, perdita di appetito.
Diagnosi
Il sospetto clinico viene confermato dall'esecuzione di test diagnostici, in particolare i tamponi naso-faringei.
Si distinguono in:
- test antigenici rapidi con risultato in pochi minuti, eseguibili anche dal proprio MMG, dotati di alta specificità (cioè l'eventuale positività è pressoché sempre indice di malattia) e di un po' inferiore sensibilità (cioè l'eventuale negatività potrebbe invece nascondere una forma in incubazione)
- test molecolari con risultato in genere in 1-2 gg, eseguibili in ospedale o laboratori analisi e che rappresentano il "golden standard" per la diagnosi essendo dotati di altissima sensibilità e specificità. Indispensabile la negativizzazione del test molecolare per attestare l'avvenuta guarigione in caso di malattia
Cosa fare in caso di sintomi sospetti
- non andare al lavoro e non uscire di casa (se non per sottoporsi a test diagnostici)
- avvisare il proprio medico che valuterà la situazione e deciderà i più opportuni test diagnostici
- fondamentale è INTERROMPERE la catena del contagio tramite l'isolamento
Cosa fare in caso di malattia diagnosticata
- rispettare scrupolosamente l'isolamento, usare mascherine, lavaggio frequente delle mani, igienizzazione delle superfici (alcool al 70%, amuchina...), aerazione frequente degli ambienti e distanziamento anche verso i propri familiari possibilmente mantenendo la persona infetta in stanza riservata
- monitorare almeno 2 volte al dì temperatura, frequenza cardiaca (n° battiti al min) e respiratoria (n° atti respiratori al min) e, se possibile, anche pressione arteriosa e ossigenazione del sangue, misurabile col saturimetro
- assumere la terapia prescritta dal medico
Cosa fare in caso di contatto con persona affetta dal virus
- si considera "contatto stretto" chiunque abbia avuto un contatto diretto con un portatore di virus (1 metro di distanza per 15 min o per contatto diretto) in assenza di protezioni efficaci indossate specie in ambienti chiusi, tenendo presente che, in genere, maggiore è la "sintomaticità" (es. tosse, starnuti...) dell'ammalato maggiore è anche la sua contagiosità
- il tempo di incubazione in genere si aggira sui 6 giorni e un contatto stretto deve osservare perciò un periodo di quarantena (non uscire di casa) che viene esteso, per prudenza, a 10 gg senza sviluppare sintomi, effettuando poi un tampone anche rapido che deve risultare negativo per porre fine alla quarantena o a 14 gg sempre senza sintomi senza esecuzione di alcun tampone
Come prevenire i contagi
- indossare correttamente la mascherina (meglio se di tipo "chirurgico") coprendo bene naso e bocca e cambiandola non appena diventa umida
- igienizzare frequentemente le mani lavandole accuratamente con acqua e sapone oppure igienizzandole con gel idroalcoolico
- mantenere il distanziamento di almeno 1 metro dalle altre persone
- evitare di frequentare ambienti affollati e chiusi
- aerare frequentemente gli ambienti dove si soggiorna
N.B: OSPEDALI, PRONTO SOCCORSI E AMBULATORI MEDICI, NONOSTANTE LE MISURE DI PREVENZIONE ADOTTATE, RAPPRESENTANO SEMPRE AMBIENTI A RISCHIO CONTAGIO. SI SCONSIGLIANO PERTANTO GLI ACCESSI NON MOTIVATI DA REALE NECESSITA' E SI RACCOMANDA DI RIMANDARE INDAGINI DIAGNOSTICHE (PRELIEVI, VISITE, RADIOGRAFIE...) CHE NON SIANO MOTIVATE DA REALI URGENZE
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